
ceciliaf.
10-12-2008
Lei, Sergio Rendine, e Riccardo Muti siete l'esempio di come i Teatri nei quali si è fatta Arte e dove i RSU (rifiuti solidi urbani) vi hanno fatto decidere di andare altrove oggi fanno solo da cassa di risonanza ai fischi...!BENE!
robertofrancisci
10-12-2008
Mi chiedo cosa succederà nei prossimi anni a tutti i musicisti che vorrebbero insegnare la musica. Ciò che abbiamo visto nei Conservatori italiani è già scandaloso. Sono pochissimi i casi di musicisti professionisti, che nella vita lavorano sul serio con la musica, che insegnano. Tutti noi che abbiamo studiato nei Conservatori conosciamo l'incapacità e l'ignoranza della maggior parte dei docenti, per lo più "non musicisti" sponsorizzati da politici. Oggi, con i problemi che viviamo nel campo dell'istruzione (e per favore SI FINISCA di dare la colpa a questo governo. Lo sappiamo come sono andate le cose e chi è realmente responsabile dei "disastri culturali")temo che non ci siano speranze per giovani prepararti e soprattutto, ribadisco, che nella vita vivono di musica. Chiedo al Maestro Sergio Rendine in quale direzione stanno andando i Conservatori. Glielo chiedo, Maestro, perchè so che lei è tra quei pochissimi che, pur avendo avuto una carriera mondiale come compositore, insegna in un Conservatorio, ma davvero è tra pochissimi. Per quanto ancora dovremo constatare che il detto "chi più sa fa... chi meno sa insegna" è ancor oggi vero e sconcertante?
Fabio D\'Orazio
08-12-2008
Gentile Maestro, io credo che la sperimentazione quale ricerca sia legittima. Allo stesso modo separare l'emozione, il gusto del bello, del godibile, dalla musica per ridurla a mero insieme di formule matematiche, a chi giova se non agli stessi compositori "settari" che amano sentirsi "diversi"? Avrei piacere di leggere il parere d coloro che, a mio modo di vedere, si atteggiano a cultori delle nuove vie della musica circa la reale capacità da parte dei compositori del nostro tempo di realizzare una linea melodica armonica ma non banale, una Fuga o un Contrappunto partendo da un tema, perchè no, popolare (come ad esempio nella sua Sinfonia "Andorrana"), senza obbligare il cantante esecutore o l'ascoltatore a nascondersi dietro un commento del tipo: "musica difficile, da intenditore, da capire...". I bambini delle scuole elementari con cui lavoro e che porto spessissimo ad assistere a rappresentazioni di opere liriche, stimolati a raccontare il Valzer di Musetta o l'aria di Maria (Romanza di S. Rendine, West Side Story di L. Bernstein) si entusiasmano, pregati di descrivere certa opera lirica del nostro tempo, anche dopo un ascolto ripetuto, riproducono quello che hanno sentito sperimentando a loro volta...
AlessandroLucherini
06-12-2008
Approfitto di questo blog per porre una domanda al Maestro Rendine. Vorrei sapere se ha letto il saggio "I barbari" di Alessandro Baricco e se sì qual'è la Sua opinione in merito all'analisi che lo scrittore saggista fa delle tendenze culturali, antropologiche contemporanne con particolare riferimento alla musica,tema questo a cui Baricco dedica uno spazio importante. Cordiali saluti
LucaS.
04-12-2008
Maestro!! Un CD memorabile, ma sopratutto una musica piena di passione e sentimento! Un trionfo di ogni genere di emozione e stato d'animo: gioia, euforia, entusiasmo e amore nei confronti della vita, ma anche riflessione, smarrimento e angoscia...un caro saluto, e viva la sua musica eterna!
GianpietroG.
04-12-2008
Sono felice che si leggerà un volume sul compositore Sergio Rendine. Conosco molto bene la musica di questo autore, e posseggo anche qualche sua partitura oltre che suoi CD. Ebbene, ero laurendo all'Università di Cremona e chiesi al mio Professore di assegnarmi un titolo sull'opera contemporanea e in particolare sull'opera di Rendine. Il Professore mi disse che era un argomento difficile da trattare e si pronunciò più o meno in questo modo: "è un autore che conosce l'Antico ed è troppo all'avanguardia per essere compreso dai contemporanei...". Cercai il compositore, ma non riuscii a trovarlo. Seppi che stava lavorando in Germania e in altri Paesi d'Europa e purtroppo non ebbi modo di conoscerlo. E di preparare una tesi di laurea sulla sua musica.Ascolto tutta la musica che mi è possibile ascoltare, seguo con attenzione la stampa e gli eventi che si occupano dell'arte e mi documento su quanto gli autori italiani siano presenti nel mondo. Faccio questo per lavoro e per passione. Sarò curioso di leggere questo libro, soprattutto per quanto potrà significare lo stesso titolo... forse mi chiarirà le parole del Professore.. dopo anni!
marcos.
30-11-2008
Non sono d'accordo. La lirica è una delle poche cose che identificano l'Italia nel mondo. Bisognerebbe incentivarla, rinforzare il settore, esportare, riempire le nicchie di mercato. Se il settore non regge è soprattutto colpa dei dirigenti incapaci di fare una politica culturale di distribuzione del prodotto di eccellenza nel mondo. Semplici e neanche bravi gestori di cinematografi di periferia. Quelli devono essere tagliati, non i finanziamenti ed il personale altissimamente qualificato dei teatri.Marco S.
Asfodelox
28-11-2008
I dipendenti dei teatri lirici devono capire che bisognerà rinunciare a tanti privilegi che rendono la categoria una delle più "viziate" nel panorama lavorativo della nazione. Proprio come molti dei dipendenti Alitalia!!! Pena la chiusura per mancanza di soldi.
giovane comp
05-09-2008
Secondo lei, Maestro, scrivere canzoni, colonne sonore, arrangiamenti ecc. è fare il compositore? Non è forse una canzone di De Gregori arte?
'o musicanteg.
23-08-2008
Sono uno strumentista, mi capita a volte di eseguire musica di compositori contemporanei, raramente mi è capitato, come nel caso della sua musica Maestro, che oltre all'esecutore il piacere era condiviso dal pubblico presente.Scrivere musica d'arte secondo me si deve!.
Musica e nient'altro!!!.
il cavaliere
07-08-2008
Suono il flauto. Problemi, esperienze? Ho eseguito più volte musica contemporanea (mai di rendine, però), sbagliando, perdendomi, inventando di sana pianta, ricevendo sempre, dico sempre, i complimenti dei compositori inconsapevoli di quello che avevano scritto. Vergogna di un'intera cultura. W la musica non truffaldina!!!
il melomane
07-08-2008
L'opera contemporanea può esistere, deve esistere e lo dimostrano le Sue Opere Maestro Rendine. Il De Profundis sentito a Roma è nel mio cuore. Grazie. Ma chiedo a chi interverrà in questo blog che senso hnno le non opere di alcuni compositori, senza segnali di novità se non l'imperizia, la mancanza di teatralità, la cattiva musica, il brutto racconto... L'avete mai sentiti i lavori di Clementi (Aldo), Bussotti, Sciarrino e tanti altri?..Un saluto a tutti: Il melomane-Roma